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Freelance, professionisti atipici e degli ordini, lavoratori della conoscenza

7 February 2015

Call – Workshop 14.02 ore 10 presso Esc, atelier autogestito

Strike Meeting, II atto

Strikemeeting-2.0Dopo tante promesse, Renzi ha colpito a morte (o quasi) i freelance. In particolare quelli più fragili che, a partire dal 2011, si sono avvalsi dei vantaggi del regime dei minimi. Il regime forfettario introdotto dalla Legge di stabilità aumenta l’imposta sostitutiva dal 5 al 15%, diversifica i limiti di fatturato, penalizzando i lavoratori della conoscenza (da 30.000 euro a 15.000 euro l’anno). Anche l’introduzione del coefficiente di redditività, necessario a calcolare l’imponibile, punisce i freelance che operano nel campo del lavoro creativo e della produzione scientifica.

Nella Legge di stabilità il governo Renzi non ha voluto evitare l’aumento al 30,72% (dal primo gennaio) dei contributi alla gestione separata, aumento che sta penalizzando e penalizzerà gravemente i lavoratori autonomi con la partita Iva. E’ stato calcolato che il reddito netto medio di questi autonomi è di 515 euro mensili (con un compenso lordo medio di 18.640 euro annui). L’aumento dei contributi ridurrà ancora di più questi importi. Questo significa: disoccupazione, lavoro nero o informale, perdita di quel poco che la crisi ha lasciato a questi lavoratori.

Neanche a dirlo, i freelance sono stati esclusi dai famosi 80 euro e dall’estensione dell’ASpI: i nuovi ammortizzatori sociali riguarderanno i parasubordinati (i collaboratori a progetto), ma non le partite Iva. Infine, come dicevamo, la mazzata imposta dalla riforma Fornero, l’aumento vertiginoso dell’aliquota INPS (vedi sopra). Un freelance che rientra nel regime forfettario non può che vivere al di sotto della soglia di povertà. E le cose di certo non vanno meglio per i professionisti degli ordini: da segnalare in primo luogo l’accanimento della Cassa forense sui giovani avvocati.

Siamo consapevoli che si tratta di un mondo eterogeneo, difficile da organizzare attraverso le forme sindacali tradizionali. Ma l’offensiva è netta, e molto dura, impone quanto meno una risposta unitaria. Lo Strike Meeting, giunto al suo II atto dopo il successo dello Sciopero sociale del 14 novembre scorso, può essere l’occasione giusta per avviare un confronto virtuoso, mettere in rete saperi, intensificare le relazioni, promuovere campagne comuni.

Invitiamo freelance, professionisti atipici e degli ordini, lavoratori della conoscenza a partecipare numerosi al workshop che si svolgerà sabato 14 febbraio (ore 10, presso Esc – via dei Volsci 159) all’interno della cornice dello Strike Meeting.